Venezia e il ticket d’ingresso: un campanello d’allarme per il turismo di massa
L’introduzione del ticket per accedere a Venezia riporta l’attenzione su un problema sempre più urgente: il sovraffollamento nelle destinazioni turistiche, noto come overtourism. Nonostante le contromisure, molte località italiane e internazionali continuano ad essere invase da un numero eccessivo di visitatori, mettendo a rischio la qualità dell’esperienza turistica e la vivibilità dei luoghi.
Le città e le destinazioni più colpite dall’overtourism
L’overtourism non è un problema solo di Venezia o Firenze. Anche Roma, Amsterdam, Barcellona, Parigi e altre città soffrono di una pressione turistica insostenibile. Ma il fenomeno non riguarda solo le città d’arte: borghi, aree costiere e paesaggi naturali come la Costiera Amalfitana, Capri o il Lago di Braies sono altrettanto vulnerabili.
È fondamentale distinguere tra:
- Overtourism: squilibrio tra capacità ricettiva e popolazione residente;
- Overcrowding: affollamento temporaneo che supera la capacità fisica, infrastrutturale e ambientale di una destinazione.
Le Cinque Terre, Portofino, Alberobello e la stessa Costiera Amalfitana sono esempi emblematici di entrambi i fenomeni.
Le misure adottate: soluzioni efficaci o palliativi?
Diverse destinazioni stanno introducendo misure di contenimento:
- Ticket d’ingresso (Venezia, Civita di Bagnoregio);
- Tasse di soggiorno aumentate (Amsterdam, Barcellona);
- Limitazioni agli affitti brevi (Firenze, Barcellona);
- Divieti di accesso per autobus turistici (Amalfi);
- Sanzioni per comportamenti inappropriati (Portofino, Cinque Terre, Firenze, Venezia).
Tuttavia, si tratta spesso di misure reattive e poco strutturali, che rischiano di non dissuadere i turisti più determinati, soprattutto quelli provenienti da mercati intercontinentali.
La vera causa? Assenza di gestione turistica.
L’overtourism è il risultato di politiche turistiche focalizzate sulla promozione, trascurando completamente la gestione del turismo. Per affrontare efficacemente il problema serve un cambio di paradigma: meno marketing, più pianificazione strategica e gestione del territorio.
Strategie per la gestione sostenibile del turismo nei casi di overtourism
Ecco alcune azioni concrete per ridurre l’impatto del turismo di massa:
- Politiche di prezzo e controllo degli accessi;
- Limitazione dei flussi turistici giornalieri;
- Diversificazione e distribuzione dei flussi sul territorio;
- Valutazione tramite KPI qualitativi, non solo quantitativi;
- Potenziamento della capacità di carico reale ed effettiva delle destinazioni.
Per una gestione efficace è essenziale calcolare:
- Capacità di Carico Fisica (CCF): numero massimo di visitatori in uno spazio fisico;
- Capacità di Carico Reale (CCR): in modo da considerare vulnerabilità sociale, stagionalità, accessibilità;
- Capacità di Carico Effettiva (CCE): soglia sostenibile che evita impatti negativi e garantisce equilibrio socioeconomico.
Il destination management efficace si basa su quattro approcci:
- Specializzazione della destinazione;
- Numero chiuso con contingentamento dei visitatori;
- Controllo e gestione dei flussi turistici;
- Contro-marketing per disincentivare il turismo in eccesso.
Meno promozione, più gestione
Le destinazioni turistiche devono affrontare una sfida cruciale: evitare di morire di successo. La soluzione non sta solo nell’introduzione di ticket e divieti, ma in una vera strategia di gestione sostenibile, capace di tutelare il territorio e garantire un’esperienza autentica e di qualità per il visitatore.
di Josep Ejarque